di Bernardini Fernando dal numero 07/09 di Pesca In


Scrivendo del Turano, mi tornano in mente gli anni in cui, proprio qui, si svolgeva il famoso Trofeo Lupa Capitolina, competizione di livello nazionale alla quale partecipavano i migliori agonisti di allora. Erano gli anni 70 ed in questo bacino artificiale, creato dalla sbarramento dell’omonimo fiume, si davano battaglia le più grandi società di quel periodo, con la pesca rivolta soprattutto all’alborella e alla savetta, vere e proprie regine del Turano. Purtroppo, però, come è successo in molti altri siti del nostro bel Paese, queste due specie sono drasticamente diminuite ed una loro cattura risulta, ormai, solo un evento occasionale.

Siamo nella provincia di Rieti, scenario naturalistico perfetto per il lago del Turano, vero e proprio gioiello incastonato in un paesaggio che ancora si mantiene inalterato nel tempo e che lascia spazio alla nostre passioni o al semplice turismo.

Il Turano fa parte, insieme al lago del Salto, di un sistema che alimenta la centrale elettrica di Cotilia e i due laghi sono collegati da una galleria lunga circa 9 km, che passa sotto le montagne, regolamentando i livelli dei due bacini.


Le prede

Dopo questa breve premessa servita a descrivere un po’ le caratteristiche geografiche del Turano, ora veniamo all’aspetto che più ci interessa, la nostra passione. Le specie ittiche prevalenti sono Breme e Cavedani, che rendono le gare veramente agguerrite. Inoltre sono presenti persici reali, carassi, tinche, carpe, scardole, lucci, black bass, aspi e come già mensionato, savette e alborelle. Ed ancora, seppur in modeste quantità, esemplari di trota lacustre.


Tecniche e attività agonisticha

Le tecniche maggiormente impiegate sono l’inglese, le canne fisse, lo spinning (praticato soprattutto con l’ausilio di imbarcazioni), e il carpfishing, che risulta meno vincente in questi luoghi, ma che può riservare emozioni veramente forti.

Nel settore agonistico, il turano si colloca al vertice di un’ipotetica classifica di rendimento, risultando il più omogeneo e continuo tra i campi gara di tutto il centro Italia, essendo molto tecnico e ampio, dove un buon piazzamento, spesso, è frutto della bravura del pescatore e non del sorteggio di un picchetto fortunato. Nei periodi tra maggio e settembre meglio informarsi prima sugli eventi agonistici che si svolgono, anche se il lago è abbastanza grande per tutti.

Le zone adibite a campo gara sono denominate: grano, giallorossi, ginestre, mulino, curvoni, frati, sindaco (nella cartina è possibile vedere la loro collocazione).

Ora diamo uno sguardo veloce alla parte tecnica, esaminando un po’ quali sono le caratteristiche che deve avere la costruzione di lenze adatte al Turano, per quanto riguarda la tecnica più usata: l’inglese. Qui parliamo esclusivamente di inglese scorrevole, visto che la profondità media a circa 30 mt da riva è di 6/7 mt, o con l’ausilio di un “pallettone” o con la “spallinata”, lenza costituita di soli pallini. Nelle competizioni il pesce che dà più regolarità è la breme, di circa 200/300 gr, che ha la caratteristica di posizionarsi su differenti strati d’acqua in base al periodo, alla corrente ed alla nostra pasturazione. Io sono solito iniziare la mia sessione di pesca, sia competitiva, che amatoriale, con una lenza a pallini, montati in modo inverso di come si usa di solito, ovvero più raccolti sulla parte bassa, verso la girella del finale ad aprire verso l’alto. Questo espediente mi aiuta a comprende su quale fascia d’acqua sono posizionati i pesci, eseguendo una ricerca continua durante tutta la sua scesa verso il fondo, infatti, appena questa montatura entra in acqua, inizia subito una lenta discesa, che in caso di abboccata si arresterà, determinando una fulminea starata del galleggiante, in quanto i pallini non appesantiscono più la lenza ed è  proprio in questo momento che si dovrà eseguire un’altrettanto veloce ferrata. A questo punto la breme è sicuramente rimasta attaccata. Per questa pesca, la misura dei pallini può variare a seconda della presenza di corrente, ma mediamente una spallinata con pallini del n. 10 può andar bene. Una volta individuata la fascia d’acqua in cui stazionano i pesci, preferisco usare una lenza con pallettone, più rapida della precedente, aumentando così il ritmo delle abboccate. Nel corso della sessione, occorre però ripetere spesso questa operazione, ogni qualvolta le mangiate diminuiscono, a causa del cambiamento di fascia d’acqua da parte dei pesci. Con l’utilizzo del pallettone, però, consiglio vivamente di articolare la lenza sempre con l’inserimento di una serie di pallini, almeno 10, per poter essere sempre in costante contatto con la parte di lenza attiva, anche se sarà tale, per i soli 2,5 mt della sua lunghezza, mentre i restanti, scenderà velocemente grazie all’utilizzo del pallettone (da 3 a 10 gr), escludendo così le eventuali abboccate per questa fase di calata. Altrimenti si può impostare la pescata sempre con la lenza a pallini, sia rovesciata, che con gli stessi montati equidistanti tra loro, mirata anche alla ricerca di cavedani.


I finali e gli ami

Per quanto riguarda i finali da utilizzare, bisogna tenersi comunque bassi con i diametri, vista la numerosa presenza di cavedani, molto restii nell’abboccare ad una lenza grossolana. Invece gli ami rivestono una funzione primaria, come sempre nelle pesche a distanza come l’inglese, si può pensare di utilizzare un amo a curvatura larga di misura non superiore al 16, per quanto concerne la pesca delle breme, e scendere con una misura ridotta e di tipo classico, misura del 20, per la pesca al cavedano, sempre per rispettare la furbizia di questo ciprinide.


I galleggianti

Ho lasciato per ultimo la parte riguardante i galleggianti da impiegare per questo bellissimo spot di pesca, proprio perché questi ricoprono una funzione fondamentale per pescare correttamente al Turano con l’inglese, soprattutto con una lenza costruita con tanti pallini. Dovranno avere un insert in sarcanda, in modo che risultino più leggeri nella parte superiore, dando così una notevole accelerazione alla fuoriuscita dello stesso, nel momento in cui il pesce blocca la scesa della lenza verso il fondo. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di modificare i galleggianti comuni, tagliandoli in testa ed inserendoci delle aste in carbonio con segnalatore (vedi foto), espediente quello che risulta molto efficace, per la pesca della brema.


La pasturazione

La pasturazione, vista la presenza di più specie ittiche, cambia a seconda la situazione o il periodo in cui siamo. Nel periodo invernale, per esempio, il lancio di sfarinati è totalmente inutile, mentre è molto efficace l’utilizzo di bigattino incollato, situazione che cambia con l’avvicinarsi del periodo primaverile/estivo, dove lentamente si possono integrare le farine, specifiche per la pesca del pesce d’ oltralpe. Spesso un giusto equilibro tra i due metodi di pasturazione, determina una buona riuscita nella nostra sessione di pesca.

Quale che sia la vostra pesca preferita, al colpo, lo spinning, il carpfishing, non ha molta importanza, il Turano sarà in grado di emozionarvi anche con i suoi paesaggi e la sua gastronomia, dove la semplicità è il vero punto di forza di questo territorio.


Notizie utili

Per raggiungere il lago del Turano, bisogna uscire al casello Carsoli, della A24 Roma/L’Aquila, e seguire le indicazioni per Rieti/Lago del Turano.

La provincia è quella di Rieti, quindi per poter pescare in questo bacino, occorre munirsi dell’apposito tesserino provinciale (reperibile in loco), che ha il costo annuale di 20 euro per i non residenti e 10 euro per i residenti nella provincia, oltre alla normale licenza di pesca per acque interne. C’è in piedi un progetto della Fipsas, di prendere in gestione tali acque, ma ancora questo non è accaduto. Raccomando di non transitare con le auto, fuori dalle carreggiate, previa sonora multa da parte degli organi competenti. Inoltre c’è una zona, dove il fiume s’immette nel lago, dove è vietata la pesca, ma è debitamente segnalata.

Inoltre è possibile praticare altri sport quali: canoa, sci d’acqua, trekking, equitazione.


Recettività

La zona è ricca di agriturismi, alberghi e ristoranti, quindi non sarà difficile trovare una sistemazione, comunque ne segnalo alcuni:


Ristoranti - pizzerie

La Riva del Lago, cucina paesana, specialità di lago – Tel. 0765716151 - 3383039112

Bar Maria, con piccola cucina, dal panino alle fettuccine – Tel. 328 1963963

Lontero, cucina locale – Tel. 0765 723029


Agriturismi

Ferramosca, cucina casareccia, possibilità di pernottamento - Tel. 0765 935032

Stella del Turano, bed&breakfast, - Tel. 0765 716394 - 331 7467845


Tutto Sport, Rita Proietti (madame le carp), ove possibile reperire esca e tesserini

tel.: 0765/716316

di Bernardini Fernando

Un paesaggio da cartolina, fà da splendida cornice a questo itinerario.

Andiamo a scoprire insieme, le bellezze di questo angolo di Sabina…